Il 16 giugno all’Università della Pace la relazione del Dr. Raffaele Cavaliere “Ipotesi sull’esperienza nel Metaverso”

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Da alcuni anni il tema dell’intelligenza artificiale è un argomento trattato in tutti gli ambiti culturali. Nelle scuole e nelle università, i docenti reclamano l’utilizzo dell’IA, come fonte non solo d’ispirazione, ma addirittura come produttore degli elaborati degli studenti, che invece di creare un loro documento originale attingendo alle proprie conoscenze, memorie o capacità di ricerca sugli aspetti da inserire nei loro compiti, tesine e relazioni di ogni genere, fanno fare il lavoro all’Intelligenza Artificiale.

Dall’altra parte vediamo gli studi portati avanti da personaggi come Elon Musk, che con la sua azienda Neurolink, impianta microchip, nei cervelli umani per superare i vari handicap delle persone che si prestano alla sperimentazione medica.

L’interazione Uomo / Macchina, auspicata dai transumanisti, che vorrebbero arrivare allo Cyborg, sostenendo il loro progetto con la motivazione di voler migliorare e perfezionare l’uomo, la sua forza e resistenza fisica, nonché la memoria e la rapida elaborazione dei problemi attingendo le informazioni in tempo reale dalla rete internet!

Processo di apprendimento

L’uomo apprende dalle sue esperienze memorizzando i successi o gli insuccessi, così da poter rispondere adeguatamente sia agli stimoli interiori, sia a quelli esteriori proveniente dal suo ambiente.

L’esperienza viene interiorizzata ed elaborato così da poter essere utilizzata con maggiore facilità e rapidità quando lo stesso stimolo si ripete o uno simile chiede una reazione o una nuova azione per arrivare alla soluzione ottimale del problema, quesito o compito (superamento delle frustrazioni).

Il contenuto appreso dall’esperienza, adeguatamente elaborato, viene poi verbalizzato, espresso in atteggiamenti di fronte agli stimoli ambientali o espressi nei comportamenti nelle varie situazioni sociali.

Esperienza

La complessità delle esperienze correttamente elaborate consentono la giusta gestione della realtà.

Maggiore sono le esperienze correttamente elaborate e maggiore è la capacità di adattamento o di accomodamento.

La buona capacità di utilizzare le proprie esperienze, consente anche di lavorare su scenari ipotetici e così anticipare il risultato desiderato.

Più conoscenze = migliore gestione della Vita

Processo di co-creazione

L’esperienza correttamente elaborata che si basa sulla la capacità introspettiva dell’analisi dei fenomeni interiori/esteriori, da gli strumenti per la giusta soluzione dei problemi o quesiti esistenziali.

Maggiore sono le esperienze e più aumenta la conoscenza sulla gestione dei fenomeni concreti, psichici o materiali.

Più si apprende come applicare la propria volontà, usando le facoltà psichiche e la forza fisica, per ottenere i risultati ipotizzati e più si diventa capaci di realizzare le proprie idee (manifestazione).

La manifestazione delle idee nel mondo materiale è la capacità dell’individuo di co-creare la sua Vita.

Il continuo processo di feedback tra adattamento ed accomodamento delle proprie azioni e la continua elaborazione interiore aumentano la sicurezza della persona e gli consentono di agire con maggiore facilità per ottenere i propri fini.

La sua esperienza positiva diventa una motivazione per co-creare sempre di più la sua Vita.

Emozioni

La capacità della gestione delle emozioni è determinante per ottenere la migliore soluzione dei problemi o sfide adattative o di voler accomodare gli strumenti ai propri obiettivi.

Ogni processo cognitivo genera le relative emozioni. Ogni emozione genera uno stato d’animo e risposta psichica che influenzano il comportamento.

Ogni esperienza genera automaticamente un’emozione = stato d’animo.

La qualità del controllo emotivo garantisce la buona gestione delle relazioni umane o comunque delle risposte comportamentali agli stimoli interiori/esteriori che mirano al successo e realizzazione della meta.

Nel libro di Daniel Coleman “Intelligenza emotiva” è dimostrato che senza un adeguato controllo emotivo, difficilmente la persona raggiunge il successo in tutti i settori della sua Vita.

La Realtà Oggettiva consente un apprendimento personale e lo sviluppo delle capacità relazionali.

La Realtà Virtuale crea un processo di alienamento e questo può creare difficoltà nelle relazioni e nella gestione della realtà oggettiva

Universo olografico

L’Anima viene nel Mondo materiale per fare esperienze e per superare l’inganno della Dualità. Il compito per l’Anima nel mondo materiale è sperimentare e realizzare l’Unità tra: corpo, mente ed anima. Raggiunta l’Unità, l’individuo inizia a sperimentare l’Armonia.   L’Armonia permette di conosce il Dio Vivente che è in ogni persona. Essere il Dio Vivente permette di sperimentare di essere il Co – Creatore della propria Realtà.

Il superamento della Dualità significa liberarsi dall’Ologramma della separazione.

Mentre  l’Intelligenza Artificiale crea una realtà virtuale, degli spazi sintetici nel Metaverso, e questo può generare ed attivare un processo di alienazione e plasmando così un nuovo Ologramma artificiale, una nuova illusione.

Può l’Anima incarnata autorealizzarsi con un ulteriore Ologramma Virtuale = Metaverso?

Il Mondo è lo specchio dell’Anima

Essere consapevole di essere co-creatore della propria realtà permette di essere proattivo e realizzare il proprio progetto di Vita.

Come dentro così fuori

L’ordine mentale ed emotivo consentono di attuare l’Unità tra corpo e mente.

Tutto è ben fatto

La Pace interiore permette di accettare tutto ciò che è così com’è, e questo permette di superare il giudizio e di conseguenza la dualità.

Andare aldilà del Bene e del Male crea l’Armonia, il ritorno all’Uno.

L’Universo è un ologramma (David Bohm) creato dalla Coscienza, ovvero dall’Anima dell’Individuo = Io Sono.

Il Mondo

Nella concezione orientale la realtà è intesa come Maya, nella tradizione occidentale si chiama  Illusione. Nella fisica quantistica si ipotizza che l’Universo è olografico ed ora l’Uomo ha creato una IA che a sua volta genera un Metaverso virtuale.

Il Mondo materiale può essere inteso come una prigione per l’Anima, nella tradizione orientale viene definito Samsara, che corrisponde al ciclo di trasmigrazione dell’Anima (morte e rinascita) necessari per il processo di perfezionamento, finalizzato al raggiungimento dello stato primordiale = Unità. L’Anima viene in questo Mondo Materiale per fare l’esperienza della separazione ed attraverso la sperimentazione delle varie forme illusorie ricercare nuovamente la via per ritornare all’Unità originale.

Il Metaverso (i vari social ed internet) e la realtà virtuale dell’IA, possono creare / rappresentare  una doppia prigione dell’Anima.

Può un alienato autorealizzarsi?

La persona che non realizza il processo dell’individualizzazione (dalla persona all’individuo) non può sviluppare i “poteri personali” necessari per superare la dualità e realizzare l’armonia e tornare all’Uno.

Essere co-creatori della propria realtà significa attualizzare il Dio Vivente che è i ciascuna persona che serve per generare quella Pace interiore e quell’Armonia con tutto il Creato visibile e invisibile sentendosi così parte attiva nel processo dell’Evoluzione.

Chi non mira alla realizzazione dell’Armonia, alla libertà dell’Essere, difficilmente esce dalla “ruota delle rinascite – metempsicosi”.

La Realtà Virtuale = Metaverso, può essere causa dei processi di alienazione e per tanto è un ulteriore prigione per la persona che vuole uscire dalla “prigione del  Mondo materiale” .

Raffaele Cavaliere