Papa Francesco benedice il carciofo di Ladispoli
“Che sarebbe stata una mattinata emozionante lo abbiamo pensato nel momento stesso in cui dalla segreteria della Università ci hanno comunicato che sabato 25 febbraio saremmo andati in udienza privata dal Papa. Quello che poi sarebbe successo, nessuno di noi, ovviamente, poteva saperlo… dove ci saremmo seduti, se il Papa sarebbe passato tra la folla per la benedizione… ed invece…” Sorride e risponde ai messaggi wazzup che continuano ad arrivarle, dopo la pubblicazione della foto sui social che la ritraggono mente porge un carciofo con due nastrini, rigorosamente uno rosso ed uno blu, al Santo Padre. Chi aveva pensato ad un fotomontaggio ha dovuto ricredersi. E’ tutto vero, non è un pesce d’aprile. “Quando ci hanno confermato la data dell’udienza – ci racconta Francesca Lazzeri, giornalista, già assessore, da sempre impegnata nella società civile – con i colleghi dell’università pontificia, abbiamo cominciato a ragionare su cosa avremmo potuto portare con noi in occasione dell’udienza, nella speranza che passando tra la folla dell’aula Paolo VI, si potesse incrociare lo sguardo di Papa Francesco e ricevere la benedizione. Chi ha pensato ad una icona, chi ad un rosario, chi una madonnina, io non ho avuto dubbi…. ho pensato subito che avrei voluto donare a Papa Francesco una pigna fatta con i nostri carciofi, i carciofi di Ladispoli. Sarebbe stato bello poterne portare un bel mazzo ma ovviamente sarebbe stato poco agevole. Così ho portato un solo carciofo, il più bello tra quelli che avevo acquistato di prima mattina al mercato giornaliero di Ladispoli, da un caro amico e produttore, Giovanni Belardi e l’ho personalizzato con due nastri di raso, uno rosso ed uno blu. Poi l’arrivo a Roma, i controlli di rito per la sicurezza in piazza San Pietro, e poi finalmente l’ingresso nella meravigliosa Sala Nervi, dove con altri colleghi, abbiamo provveduto al servizio d’accoglienza dei rettori, docenti, studenti e personale delle università pontificie romane. Eravamo circa 3.000 persone. – ci racconta ancora Francesca – Alle 11.00, cambio di programma, ci annunciano l’arrivo di Papa Francesco, con un’ora di anticipo. Grande emozione! Lui entra lentamente nella sala e prende posto, poi il suo discorso sul ruolo delle università, esortando a fare coro per affrontare le sfide inedite del presente con le università che debbono essere “non la scuola dell’uniformità, ma l’accordo tra voci.” Finita l’udienza, il Santo Padre è stato fatto accomodare su una sedia a rotelle e portato tra la folla che lo attende e finalmente passa davanti alla 6 fila dove io, con mio marito Walter, i nostri amici e colleghi, tutti in trepidante attesa. Il resto è storia, lo racconta la foto…”
Camilla Augello