Dal Premio letterario “Città di Ladispoli” al cinema. Federica Santuccio approda alla sceneggiatura
“La mia Luce” segna l’esordio con Francesco Marchina. La scrittura regala grandi soddisfazioni alla Città di Ladispoli. L’ultima in ordine di tempo arriva da Federica Santuccio, già notata dalla giuria del Premio Letterario Nazionale “Città di Ladispoli”, che nel 2017 le riconobbe talento e tecnica premiandola con un meritatissimo secondo posto per il suo “La chiave blu”. Poi la scorsa primavera una altra grande soddisfazione con un lavoro tratto da un suo libro. La realizzazione di un cortometraggio tratto dal suo ultimo libro “100 stanze mai aperte”, che è arrivato in finale al Festival del Cinema di Spello, nella sezione “Agenda 2030”. Ed ecco che con l’arrivo dell’autunno la “nostra” Federica Santuccio rinasce come dalle ceneri con un nuovo importantissimo progetto che la vede nel ruolo di sceneggiatrice insieme a Francesco Marchina, con il quale ha scritto appunto la sceneggiatura di un film “La mia Luce” e del quale ci anticipa in esclusiva la trama, ovviamente senza svelare il finale. “In una Roma contemporanea, una giovane attrice di nome Luce, viene intervistata in uno studio televisivo, in merito alla vittoria di un importante premio cinematografico. L’intervista si trasforma in un racconto che ha inizio in un periodo specifico della sua infanzia, più precisamente, quello in cui aveva quasi otto anni. Luce cresce senza una figura paterna. La madre di nome Mia, aspirante attrice, durante l’occasione professionale più importante della sua vita si trova a fare i conti con una malattia incurabile. L’incontro di quest’ultima con Omar, un insegnante di recitazione, con un ingombrante vissuto alle spalle e molti rimpianti l’aiuta a lottare umanamente, affiancandola anche nel percorso artistico e nei sogni. Tra i due, nasce un amore, in cui il futuro di Luce diventa per entrambi l’obiettivo comune.”
Camilla Augello